Percorsi postmoderni del rock by Giovanni Ippolito;

Percorsi postmoderni del rock by Giovanni Ippolito;

autore:Giovanni Ippolito; [Ippolito;, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862316507
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2019-04-25T22:00:00+00:00


3. BEATLES

La condizione postmoderna è strettamente legata alla internazionalizzazione delle economie e delle culture. Con la loro parabola, i Beatles furono l’emblema dal punto di vista culturale di questo processo di radicale trasformazione dei paradigmi produttivi ed esistenziali del mondo moderno, processo nel quale la non linearità e la coesistenza di diversità si sostituiscono alla concezione finalistica ed evoluzionistica di progresso e in cui l’arte assume, a compensazione della conseguente frammentazione, la valenza di strumento identitario. Non a caso si può dire che l’apoteosi della cultura postmoderna, oltre che la sua prima palese manifestazione, fu la trasmissione del primo programma televisivo in mondovisione, verificatasi il 25 giugno 1967, quando arrivò sugli schermi di tutto il pianeta Our World (in Italia trasmesso sull’unico canale allora esistente con il titolo Il nostro mondo), uno speciale di circa due ore diffuso in diretta in e da molti paesi, che ebbe un pubblico di oltre 350 milioni di spettatori, con collegamenti da diciannove nazioni e con la partecipazione di artisti come Maria Callas, Pablo Picasso e, a rappresentare il Regno Unito, i fab four di Liverpool. Ai Beatles, che avevano pubblicato il 1° giugno dello stesso anno SGT. PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB BAND, venne chiesto dalla Bbc di non suonare un pezzo di quell’album ma un brano “semplice e comprensibile” che parlasse “un linguaggio internazionale”. Fu così che John Lennon scrisse in fretta il testo di All You Need Is Love, per poi sottoporlo alla band e al suo produttore George Martin per finalizzarlo musicalmente. “Per aumentare il senso dell’internazionalità”, spiegò all’epoca Martin, “abbiamo inserito” una base con “l’inno nazionale francese e altri brani come In the Mood, Greensleeves o addirittura frammenti di Bach”. I Beatles eseguirono la canzone dallo studio 2 di Abbey Road, a Londra, accompagnati ai cori da colleghi come Mick Jagger, Keith Richards, Keith Moon, Eric Clapton, Graham Nash e Marianne Faithfull. Si tratta di un brano in tonalità di Sol maggiore, passante armonicamente per gli accordi di tutti i gradi tranne il settimo e basato melodicamente sul modo dorico di La, che alterna rigidamente nella strofa battute in tempo ternario e in tempo binario per poi propendere sostanzialmente per il 4/4 nel ritornello, formato nella melodia da una sola nota (Re), come a rafforzare attraverso la ripetizione della stessa il messaggio “all you need is love” contenuto nel testo. Il brano è quindi di una “complessa semplicità”, orecchiabile e immediato nella melodia come quelli dei primi anni dei Beatles ma, soprattutto in virtù del tempo asimmetrico, figlio delle sperimentazioni avviate dalla band di Liverpool con RUBBER SOUL. La registrazione della canzone uscì come singolo in tutto il mondo il 7 luglio 1967 e divenne l’inno della Summer of Love e icona sonora del suo idealismo (il video dell’esibizione è invece disponibile nella Beatles Anthology, l’opera multimediale che raccoglie il meglio della carriera dei quattro ragazzi di Liverpool).

La dimensione internazionale è stata una caratteristica dei Beatles fin dagli inizi della loro attività musicale a livello professionale, che non a caso



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